La perla preziosa
La perla preziosa, il tesoro nascosto, l’acqua viva
C’è un linguaggio che faccio sempre più fatica a sopportare; per esempio se mi si dice che bisogna amarsi gli uni gli altri e Dio sopra tutto, o che bisogna essere casti, non mentire, ecc…; è evidente e non dirò il contrario: è la morale cristiana. Ma non di meno è l’acqua viva, la perla preziosa o il tesoro, è la preparazione necessaria per ricevere la perla del Regno.
Ti si lascia credere che bisogna costruire un mondo migliore, amarsi gli uni gli altri, ecc… e non dirò il contrario, ma questo non è comunque il Vangelo. Dio, e suo Figlio Gesù, non sarebbe salito sulla croce per questo, perché “tutti i ragazzi del mondo si diano la mano!”. In ogni caso, non è ciò che Gesù ha promesso al buon ladrone sulla croce, non gli ha promesso nient’altro che il cielo. Il cielo, è la presenza delle tre Persone della santa Trinità in te; questo è ciò che Gesù ti annuncia e ti promette. E’ l’acqua viva, il fuoco, in una parola l’intensità, l’amore, la felicità, la luce e tutto ciò che puoi immaginare, ma all’infinito.
Folle del volto di Cristo
[…] Scoprire la perla preziosa o il tesoro, è divenire “folle” del volto di Cristo. Solo dopo si pone il problema di amarlo e di vendere tutto ciò che si ha. Non è più un obbligo, direi anzi che è una necessità, perché tutto l’oro del mondo appare allora come spazzatura al confronto di questo unico tesoro (Fil 3,8). Solo Cristo può permettersi di domandare tutto, perché è colui che ti dà tutto alla potenza infinita. Per primo si è spogliato di tutto (Fil 2,7), per lasciarsi invadere dalla gloria. Diffida di quelli che non ti promettono l’acqua viva o il fuoco del cielo, soprattutto quando ti domandano di rinunciare a tutto; sono mercanti di illusioni, anche se ti promettono la luna!
Se, un giorno, vedi brillare da qualche parte la perla preziosa o se trovi il tesoro del Vangelo, non continuare il tuo cammino. E’ come se tu “vedessi” il volto di Cristo nella preghiera: fermati subito. Di’ come la sposa del Cantico che ha trovato il suo Beneamato: “L’ho stretto fortemente e non lo lascerò” (Ct 3,4).
(tratto da: Jean Lafrance “Quando pregate dite: “Padre…” 1992 Edizioni OR – Milano pg 128-129)
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