Mi chiamo Annalisa Colzi e sono nata il 20 novembre del 1962 in una delle zone più belle d’Italia, la Toscana. Vivo a Montemurlo, un paese in provincia di Prato, insieme a mio marito e mia mamma venuta ad abitare con noi dopo la morte di mio padre.
Non ho mai amato studiare, ma se un argomento mi piace, cerco di approfondirlo quasi in maniera maniacale. Mi piace molto ricostruire gli eventi ed è forse questo il motivo per cui il Signore, ad un certo punto della mia vita, ha voluto che diventassi una scrittrice. Così, nella mia povertà di studi, mi sono messa a scrivere e nel 2004 esce il mio primo libro «Una Comunità e il suo Fondatore: don Divo Barsotti» edito da Shalom a cui segue «Gesù unica via salvezza».
Nel 2006 torno a dedicarmi alla mia principale vocazione: parlare dell’azione del maligno nel mondo contemporaneo.
Quando nel novembre del 1991, dopo una vita vissuta lontana dalla Verità, sono tornata alla riscoperta della fede, ho sentito forte il desiderio di attrarre a Gesù altri giovani. Avevo scoperto la sorgente di vita eterna e desideravo che molti si abbeverassero a questa fonte. Ma era importante che all’annuncio della salvezza si affiancasse l’informazione legata all’azione subdola di satana.
Dopo qualche anno scrissi un nuovo libro «Mercenari della fede» i cui argomenti sono da me conosciuti a causa del fascino che, quando ero ancora lontana dalla fede, avevano su di me. Spiritismo, new age, cartomanzia erano il mio pane quotidiano. Con questo testo ho voluto mettere in guardia le persone dai pericolosi tranelli diabolici, apparentemente innocui, a cui potrebbero andare incontro.
E così nel 2006 mi reco ad intervistare Don Gabriele Amorth. E da questo incontro decido di scrivere il mio terzo libro: «Come satana corrompe la società».
La stesura del libro fu abbastanza travagliata a causa dei molteplici approfondimenti che dovevo fare sugli argomenti e riuscii a scrivere la parola «fine» solo dopo tre anni. La prima persona a cui feci leggere il testo fu padre Amorth che ne rimase entusiasta, così entusiasta da parlarne persino ai microfoni di Radio Maria e, come lui stesso mi disse, anche nei vari incontri in cui veniva invitato.
Ricordo ancora oggi la gioia e la gratitudine profonda che provai nei confronti di padre Amorth quando lessi la presentazione che mi scrisse da inserire all’inizio del libro. Il più grande esorcista del mondo utilizzò parole come: «È veramente un lavoro di grande valore, non ne esiste uno simile…». Potete immaginare la mia gioia nel leggere tali parole? Devo davvero tanto a don Gabriele Amorth. Solo grazie a lui il mio libro ebbe grande risonanza. Per anni ho girato mezza Italia invitata a parlare degli argomenti trattati nel libro.
Oltre ai libri, il Signore mi ha donato il compito di organizzare pellegrinaggi e con l’andare del tempo abbiamo costituito l’associazione «Esercito di Maria».
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