La via del credente: una strada impegnativa, senza scorciatoie
La via del credente, è una strada impegnativa, non esistono scorciatoie. E’ un percorso che richiede tempo, pazienza e umiltà. Papa Francesco, nelle sue riflessioni, ci ricorda che anche gli apostoli Pietro e Paolo hanno vissuto un’apprendistato della fede simile a quello di ognuno di noi. Sebbene crediamo che Gesù sia il Messia, il Figlio del Dio vivente, spesso è necessario che il nostro modo di pensare e di agire si conformi appieno al Vangelo.
La via del credente: tra fede e difficoltà
Pietro stesso, uno dei primi discepoli di Gesù, si trovò a rimproverare il Maestro quando si parlava della sofferenza che il Messia avrebbe dovuto affrontare. Allo stesso modo, anche noi, nonostante la nostra professione di fede, ci troviamo a vacillare di fronte alle prove più difficili.
Siamo portati a protestare con il Signore, pensando che ci debbano essere vie più facili e meno faticose, ma la via del credente è obbligatoriamente, una via tortuosa. Viviamo la lacerazione del credente, che crede in Gesù e si fida di Lui, ma al tempo stesso sente la difficoltà di seguirlo e viene tentato di cercare percorsi diversi da quelli indicati dal Maestro.
Il cammino di fede:
Da persecutore a discepolo, l’esempio di Paolo.
La storia di Paolo, dall’essere un feroce persecutore dei cristiani a diventare un credente egli stesso, è un altro esempio del cammino verso la fede. Il suo percorso fu tutt’altro che agevole, segnato da crisi e fallimenti. Anche per Paolo, diventare cristiano significò imparare gradualmente ad essere un vero e proprio discepolo, soprattutto attraverso i momenti di prova.
Questo dimostra che la via del credente, passa dalla gioia della conversione alle vie tortuose, dove la fede viene messa a dura prova, perché è attraverso le prove che si dimostra il proprio credo.
Ogni credente si trova di fronte alle difficoltà e alle prove nel proprio cammino di fede perché è nel dna del cristiano se vogliamo usare parole un pò forti e scientifiche.
Papa Francesco ci pone una domanda cruciale: quando professiamo la nostra fede in Gesù Cristo, lo facciamo con umiltà e consapevolezza che c’è sempre qualcosa da imparare, o presumiamo di aver già compreso tutto? Di fronte alle avversità, ci scoraggiamo e ci lamentiamo, o impariamo a cogliere queste situazioni come opportunità per crescere?
L’apprendistato della fede:
la sfida di seguire Gesù
Nel corso dei secoli, numerosi credenti hanno intrapreso la strada del cammino spirituale, un percorso che richiede tempo, pazienza e umiltà. Papa Francesco, nelle sue riflessioni, ci ricorda che anche gli apostoli Pietro e Paolo hanno vissuto un’apprendistato della fede simile a quello di ognuno di noi. Sebbene crediamo che Gesù sia il Messia, il Figlio del Dio vivente, spesso è necessario che il nostro modo di pensare e di agire si conformi appieno al Vangelo.
Pietro stesso, uno dei primi discepoli di Gesù, ha lottato contro se stesso, anche, ritrovandosi dinanzi alle sue debolezze. Allo stesso modo, anche noi, nonostante la nostra professione di fede, ci troviamo a vacillare di fronte alle prove più difficili. Quante volte dinanzi ad un dolore, un lutto, una vicissitudine diciamo, anzi gridiamo: ” Ma dov’è Dio?
Se pensiamo che la via del credente sia una via facile perché amici di Dio, in realtà è proprio il contrario; il cristiano si troverà di fronte a delle prove più ardue proprio perché è chiamato a santificare la propria anima, per avere un giorno una gloria eterna e regnare con Gesù Cristo per sempre. Viviamo la lacerazione del credente, che crede in Gesù e si fida di Lui, ma al tempo stesso sente la difficoltà di seguirlo e viene tentato di cercare percorsi diversi da quelli indicati dal Maestro.
Il cammino di Paolo:
dalla persecuzione alla fede
Abbiamo già visto come la storia di Paolo, è passato da lupo ad agnello immolato, così tutti noi; dobbiamo subire questa trasformazione di noi stessi.
Paolo, come anche San Francesco, Sant’Ignazio ecc ecc sono tutti per noi, esempi del cammino verso la fede. Percorsi segnati da crisi, cadute, gioie e dolori. Gesù d’altra parte lo aveva preannunciato: ” Quello che hanno fatto a me, lo faranno anche a voi”.
La via del credente quindi è seguire i passi di Gesù Cristo, partendo proprio dalla sua mitezza e dalla sua umiltà. Perché proprio quest’ultima, ci da la consapevolezza di essere fragili, e che durante il nostro cammino spirituale, impareremo sempre cose nuove, che ci daranno la forza di proseguire il cammino tortuoso.
La via del credente, non è un semplice percorso, ma un’esperienza impegnativa che richiede perseveranza e apertura al continuo apprendimento. Come i santi e gli apostoli che hanno lo hanno percorso prima di noi, dobbiamo affrontare le prove con fiducia, sapendo che ogni difficoltà può diventare un’opportunità di crescita spirituale. Che ognuno di noi possa abbracciare la sfida di seguire il Maestro senza cercare scorciatoie, sapendo che il cammino potrà essere difficoltoso ma sarà ricco di grazia e benedizioni.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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