Quell’anima che apparve in forma di rospo
Il 2 novembre è un giorno di festa per le anime del Purgatorio. Grande festa poiché, grazie alle molteplici preghiere innalzate per loro, sperano di entrare in Paradiso.
In questa solennità ricordiamoci di coloro che ci hanno preceduto davanti al Giudizio di Dio. La Chiesa ha concesso l’indulgenza plenaria per aiutare i nostri defunti a salire in cielo. Non lo dimentichiamo mai. Solo noi abbiamo il potere di scioglierli dal legame del Purgatorio.
Per ottenere l’Indulgenza plenaria a favore delle anime del Purgatorio occorre:
Confessione (dal 25 ottobre all’8 novembre) e distaccamento interiore dai peccati.
Comunione Eucaristica meglio se nel giorno in cui si richiede l’Indulgenza.
Il giorno 1° novembre la si può ottenere visitando una Chiesa e recitando il Padre nostro, il Credo e una preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre (Padre Nostro, Ave Maria, Gloria).
Dal mezzogiorno del 1° novembre fino all’8 novembre si può ottenere l’Indulgenza visitando un cimitero e pregando anche solo mentalmente per i defunti.
San Francesco di Sales fa una bella riflessione a proposito delle anime purganti «Ci dimentichiamo troppo dei nostri cari defunti. Si fanno opere di misericordia e non si riflette che nell’impegno per liberare le anime che soffrono in purgatorio, si trovano riunite tutte le opere di carità. Questo non significa forse far visita ai carcerati, liberarli, alleggerire loro il peso delle catene? Non significa forse praticare l’ospitalità nel condurre questi figli di Dio nella casa del loro padre celeste? Dai abiti a chi non ne ha. Certo, fai bene, solo che è ancora meglio vestire queste membra sofferenti del corpo di Gesù Cristo con la beatitudine immortale».
Mi è capitato di sentire delle omelie in cui si intronizza il defunto credendolo già in Paradiso, ma Dio non misura con il nostro metro di giudizio. La misericordia cessa nel momento della morte e avviene subito il giudizio di Dio: Paradiso o Inferno. Ma in Paradiso occorre entrare puri ed è per questo che esiste il Purgatorio.
La terziaria carmelitana Maria Anna Lindmayr scrive nel suo diario: «A mezzanotte del 15 dicembre 1960 venne da me un’anima del Purgatorio che avevo conosciuto molto bene in vita. Era una persona a cui piaceva bere. Lo rimproveravo spesso e gli dicevo che così si sarebbe accorciato la vita. Morì il 7 gennaio 1688. Mi apparve sotto forma di un rospo mostruosamente gonfio. Chiesi all’anima perché mi fosse apparsa in tali sembianze. E mi spiegò che come il rospo vive in luoghi umidi e fangosi e vuole stare sempre nel bagnato, così a quell’anima era piaciuto molto bere. Ammise anche di essersi in questo modo accorciata molto la vita ed allora, se non avesse ricevuto aiuto, avrebbe dovuto soffrire tanti anni quanti ne aveva sottratti alla propria esistenza».
E allora, amici cari, aiutiamo le anime del Purgatorio, sempre, ma in particolare modo in questo periodo.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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