A patti con il diavolo non si scende mai
In una sua omelia, Papa Francesco ci ha parlato della tentazione e del peccato, chiarendo in modo incisivo, che non si scende a patti con il diavolo, o meglio, a patti con il peccato. Il santo padre prende spunto dal Vangelo di Matteo 4, 1-11, brano che racconta proprio le tentazioni di Satana a Gesù durante i suoi 40 giorni di meditazione nel deserto.
Satana cerca di fare breccia nella volontà per via della fame dopo tanto digiuno, invitando il Figlio di Dio a trasformare alcune pietre in pane, ma Egli pronto risponde: “Sta scritto, che non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Allora Satana ci riprova invitandolo a lanciarsi dal Tempio poiché certamente gli Angeli lo salveranno, e anche questa volta “Gesù non si lascia confondere,perché chi crede sa che Dio non lo si mette alla prova ma ci si affida alla sua bontà”.
Non si scende a patto con il diavolo
Quindi la terza proposta che “ rivela il vero pensiero del diavolo: poiché la venuta del Regno dei cieli segna l’inizio della sua sconfitta, il maligno vorrebbe distogliere Gesù dal portare a compimento la sua missione”.ed ecco che gli offre il dominio sul mondo materiale in cambio di un segno di adorazione, ma anche questa volta il Cristo risponderà “vattene Satana! Sta scritto infatti -il Signore, Dio tuo adorerai, a lui solo renderai culto”.
L’insegnamento, che vi viene dato da Gesù è che non dialoga con il diavolo ma risponde al diavolo con la Parola di Dio, non si scende a patti con il diavolo quindi, come molti fanno, che ci conduce al peccato, certi che con una confessione tutto sarà perdonato. “L’esperienza di Gesù ci insegna che la tentazione è il tentativo di percorrere vie alternative a quelle di Dio, vie che ci danno la sensazione dell’autosufficienza cioè di poter fare a meno del Signore.
Ma scopriremo presto che è tutta illusione perché “Più ci allontaniamo da Dio più ci sentiamo indifesi e inermi di fronte ai grandi problemi della vita.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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