Tanto Dio salva comunque io sia?
Ci domandiamo a volte: Dio salva lo stesso una persona aldilà che sia buona o cattiva? Sarebbe bello certo, ma non è così. Dio in realtà non ci ha salvati ma riscattati, liberandoci dalle catene del peccato originale commesso da Adamo ed Eva.
Infatti con il sacrificio di Gesù sulla croce, ci ha liberati dalla bruttezza del peccato originale, ha preso su di se tutti i nostri peccati, causa di morte eterna. Ora sta a noi non commetterne altri, sta a noi decidere se salvarci o meno.
Se Gesù non fosse morto per noi, dando la sua vita, diventando “Agnello Sacrificato“, nessuno sarebbe mai potuto entrare in Paradiso. Gesù allargando le braccia sulla croce, ha anche allargato le porte del cielo. Non più creature di Dio ma ci ha resi suoi figli. Però se nonostante Gesù è morto sulla croce liberandoci dal peccato e dalla colpa rea di morte eterna, commettiamo peccati gravi, bruceremo eternamente all’inferno. Quindi è giusto dire che Dio salva colui che vuole essere salvato.
La misericordia di Dio
La misericordia di Dio è infinita, più vasta della stessa Giustizia. Dopo la morte invece non ci sarà misericordia ma solo giustizia. E non sarà Dio a condannarci ma noi stessi, come ho appena detto, in quanto consapevoli di non meritare il Paradiso. Dio salva sempre perché ci vuole in cielo con Lui, ma quando commettiamo peccati, quando decidiamo di non credere in Lui, quando calpestiamo la sua Parola, quando bestemmiamo, ecc ecc. noi stiamo dicendo al Signore: “Non voglio essere salvato”.
Dobbiamo essere davvero stolti a non approfittare della grande misericordia di Gesù che non guarda il peso dei nostri peccati, ma aspetta il nostro pentimento, affinché possiamo accogliere il suo perdono.
Dio salva nel confessionale
La nostra salvezza avviene ogni volta che ci confessiamo. Solamente con il sacramento della riconciliazione, cioè la confessione possiamo ottenere il perdono dei nostri peccati. Chi muore con il peccato mortale, non si salva. A chi è impossibilitato a recarso in chiesa per confessarsi, (ci sono casi come ad esempio persone anziane sole in casa, inferme, impossibilitate a muoversi autonomamente, o altri casi come persone ammalate gravemente in ospedale, o persone in luoghi dove non ci sono sacerdoti se non distanti per migliaia di chilometri) il Signore in modo speciale, se la persona si pente del male commesso, accettando, riconoscendo e credendo in Gesù; può salvarsi l’anima. Ovviamente con un puratorio molto lungo.
Un esempio da trarre una lezione di vita
Sulla spiaggia stavano dei bagnanti; ad intervalli taluni si tuffavano nell’acqua. Una signorina, poco pratica di nuoto, si azzardò a scostarsi troppo dalla riva; all’improvviso sparì nell’acqua. In meno che si dica, non conoscendo le regole del nuoto, andò a fondo.
Un altro bagnante, molto esperto, vista la scena, corse in aiuto. Si tuffò a capofitto ed in fondo al mare trovò la signorina, la quale si dibatteva. Per prima cosa l’afferrò per la chioma e poi le battè la testa sul fondo del mare. In pochi secondi furono a galla tutti e due.
Alla signorina si fece vomitare l’acqua inghiottita e le si apprestarono i rimedi del caso. Il suo primo lamento fu: Sento male alla testa! Appena riavutasi discretamente, chiese a chi l’aveva salvata: – Perché mi ha fatto battere 1a testa? – Eh, signorina, se non avessi fatto così a quest’ora saremmo ambedue morti. Lei, per salvarsi, si sarebbe aggrappata a me istintivamente, mi avrebbe stretto alle braccia, non avremmo potuto muoverci e saremmo rimasti a fondo tutti e due. Quel colpo alla testa l’ha stordita, io sono stato libero nei movimenti ed in un attimo l’ho portata a galla.
Lodevole la tattica usata, ma più lodevole il pronto accorrere del giovane salvatore. Quando le passioni corporali insorgono e la malvagità diabolica le intensifica, essendo grave il pericolo che sovrasta all’anima, il Signore comincia subito l’opera di salvataggio; suscita allora in mente dei buoni pensieri, quali: Dio vede tutto! … C’è l’inferno! … Si può morire! … Guai a chi abusa della Divina Misericordia! E mentre dà luce all’intelligenza, dà forza alla volontà.
L’anima, mentre è nel vortice della tentazione, deve accettare il celeste salvataggio e cioè deve riflettere sul pericolo che corre, pregare ed assecondare meglio che può il lavorio della Grazia Divina. Se non fa questo, resta presto vittima della tentazione.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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