Riflessione sulla visione della madre in Purgatorio di Maria Valtorta
Nei quaderni di Maria Valtorta leggiamo….
Il 4 ottobre 1949, Maria Valtorta, sui quaderni del 1945/1950, scrive di assistere alla visione della madre Iside Fioravanzi, nel Purgatorio. La mamma era scomparsa sei anni prima, il 4 ottobre 1943, mentre il padre 14 anni prima il 30 giugno 1935. La mistica domanda alla madre quanto deve stare ancora nel Purgatorio; questa risponde che a breve, “presto”, finirà di purgarsi per salire al Cielo.
Quindi Maria Valtorta chiede; “e papà dove è papà”? la madre risponde: in Purgatorio. A questo punto la mistica meravigliata risponde: “ Ancora? Eppure era buono. Morì da cristiano, con rassegnazione». Ed aggiunge stupita: “Come mai papà è lì ancora?” La mamma risponde con un “Eh!!”
A quel punto la figlia dispiaciuta sottovoce dice: (ci resto male, lo speravo in Cielo da un pezzo).
Ecco, ora, spontanea la seguente riflessione:
Maria Valtorta tra il dicembre 1942 ed il marzo 1943, su richiesta del suo padre spirituale, il Sac. Romualdo Migliorini, scrive la storia della sua vita in sette grandi quaderni, che formeranno il volume di 780 pagine de “L’AUTOBIOGRAFIA”, dove descrive il suo affettuosissimo rapporto di stima, rispetto, amorevolezza con il papà Giuseppe Valtorta, e di converso il pessimo rapporto con la madre Iside Fioravanzi, una donna autoritaria, più matrigna che madre, che insolentiva e redarguiva in ogni modo la povera figlia e per molti versi lo stesso marito.
Ora considerato, come detto, che nella sua vita Maria Valtorta ha avuto il grande, affettuosissimo rapporto col papà, tutto al contrario della dispotica, vessatrice, vera e propria tiranna della madre, se l’Opera era frutto come si è sostenuto in passato, e magari tuttora della fantasia della scrittrice, avrebbe certamente scritto che il Padre era ormai in Paradiso e viceversa, la tirannica madre, doveva restare a soffrire ed espiare ancora in Purgatorio, chissà per quanto tempo ancora.
Ecco, gentilissime/i, da questa mia personale considerazione, mi sembra di poter dedurre, che la mistica Maria Valtorta, scrivendo dell’uscita ormai prossima della madre dal Purgatorio, mentre il padre doveva ancora restarvi, vuol dire che non era dalla sua volontà il dover scrivere tale strana situazione, ma lei lo ha dovuto scrivere, perché quel che lei vedeva nella visione era vero, ed era volere di QUALCUN ALTRO, ovvero di Colui che giudica in modo ben diverso di come noi uomini giudichiamo le cose quaggiù!
In conclusione, ritengo che una tale complessiva valutazione, forse deve essere sfuggita, a certi idonei “Uffici” d’oltre Tevere, specie nel secolo scorso, e/o magari ne è stata sottovalutata la specifica importanza dell’evento-visione su descritta, al fine di poter riconoscere la vera “Origine” e la validità scientifica, della stesura dei ponderosi scritti valtortiani.
Per cui la grande domanda: oggi non sarebbe il caso di cercare di approfondire e rivedere la posizione della Chiesa, sull’Opera valtortiana, anche alla luce dell’affiorare di tale ennesima, inedita sorprendente osservazione?… Ai posteri l’ardua sentenza!..
Articolo di Giuseppe Prestipino
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