Uccidere i ragazzi è il fine di Blue Whale
Blue whale ha un unico scopo: uccidere i ragazzi
Di recente Annalisa ha pubblicato un articolo dal titolo Blue Whale non è l’unico gioco sponsorizzato sui social per suicidarsi. Oggi possiamo affermare con certezza che questo gioco ha come unico fine quello di uccidere i ragazzi. Questo emerge chiaramente dalla traduzione di un articolo pubblicato su un link straniero. Sentiamo sempre più la necessità di parlare dei suicidi giovanili alla luce degli avvenimenti che, negli ultimi giorni, hanno gettato nella disperazione tante famiglie, anche qui in Italia.
ecco come il gioco “Balenottera Blu” vuole uccidere i ragazzi attraverso i social media
Una moda spaventosa è apparsa sui social media russi e sta dilagando in tutto il mondo, coinvolgendo in un gioco suicida chiamato “Balenottera Blu” nella quale i partecipanti vincono morendo.
Il terrore si sta espandendo fra la Russia e i paesi di Kazakistan e Kirghizistan nell’Asia Centrale; attraverso giochi online si invitano i ragazzini a commettere il suicidio.
E’ ancora difficile dire esattamente dove e quando questa allarmante moda è iniziata ad affiorare online. Il Comitato Investigativo russo ha annunciato un arresto collegato al gioco, scoperto sul social network VKontakte.
La portavoce del Comitato Investigativo russo, Svetlana Petrenko, ha detto che dopo aver condotto un indagine, è partito un procedimento penale con l’accusa di istigazione al suicidio.
otto gruppi per condurre minorenni a suicidarsi
La testata giornalistica RBTH riporta: “Secondo gli inquirenti, dal dicembre 2013 a maggio 2016, i colpevoli hanno creato otto gruppi virtuali sul social network VKontakte per promuovere atteggiamenti suicidi e condurre minorenni a suicidarsi”.
Lo scopo del gioco è il seguente: ti registri e ti viene assegnato un amministratore o curatore. Questo curatore ti dice quel che devi fare nel corso dei 50 giorni; tu devi mandare le prove che hai portato a termine quanto esigono. Alla fine dei 50 giorni, vinci suicidandoti.
come funziona il gioco della Balenottera Blu
Un corrispondente del RFE/RL ha voluto vedere come funzionava il gioco della Balenottera Blu, così ha creato un falso profilo di una quindicenne sul sito VKontakte. Quanto segue è la trascrizione della loro conversazione online:
RAGAZZA: voglio giocare.
CURATORE: sei sicura? Non c’è via di ritorno.
RAGAZZA: sì. Cosa significa che “non c’è via di ritorno”?
CURATORE: una volta iniziato il gioco, non puoi lasciarlo.
RAGAZZA: sono pronta.
CURATORE: svolgi ogni sfida diligentemente, e senza che nessuno sappia nulla al riguardo. Quando porti a termine una prova, mandami una foto. Alla fine del gioco, muori. Sei pronta?
RAGAZZA: e se volessi uscire?
CURATORE: ho tutte le tue informazioni. Ti seguiranno. (Si provoca il panico nel giovane – parliamo di minorenni – egli sa che non potrà più tornare indietro, un incubo.)
se non muori di aiuteremo
La prima sfida lanciata era incidere “F58” sul proprio braccio.
Quelli del giornale hanno provato ad ingannare il curatore photoshoppando una foto, ma il curatore ha smesso di rispondere.
Nel corso di circa una settimana, la RFE/RL è riuscita a contattare più di una dozzina di giocatori e diversi curatori. “Sono la tua balenottera personale”, scrive un altro curatore, spiegando che il gioco consiste in 50 sfide distribuite in 50 giorni. “Ti aiuterò per tutto il gioco fino alla fine. L’ultimo giorno finisce il gioco. Se muori, vinci. Se non muori, ti aiuteremo (a morire). Sei pronto?”.
Il curatore ha allora promesso di comunicare la prima sfida alle 4.20 del mattino. Ma prima che potesse farlo, l’account del curatore è stato bloccato.
Le autorità russe credono che l’uomo dietro questo orribile creazione sia Filip Budeikin, il quale è attualmente accusato di aver portato almeno 15 ragazzini al suicidio. In un inquietante intervista col saint-petersburg.ru, Budeikin ha ammesso che il numero esatto era 17 e ha detto alle sue vittime: “felice morte. Ho dato loro quel che non avevano nelle loro vite reali: calore, comprensione, legame”.
è chiaro che lo scopo sia solo quello di uccidere i ragazzi
Una delle vittime era Galina Sibiryakova, 19 anni, di Karaganda. E’ stata trovata morta il 7 febbraio dai suoi genitori. La famiglia ha affermato che la ragazza usava il suo telefono per stare in costante contatto con qualcuno su Skype, riporta la testata giornalistica Astana Times.
Al momento, le autorità in Kazakistan hanno bloccato l’accesso ai “gruppi della morte” sul social media e, nell’Asia Centrale, il Ministro dell’Interno Kalmukhanbet Kasymov ha chiesto la creazione di una banca dati nazionale degli utenti del social media.
Nella capitale del Kirghizistan, la polizia ha iniziato a cercare nelle scuole controllando sui bambini la presenza di segni da tagli o messaggi sospetti nei loro telefoni.
Mentre tutto ciò sembra essere una reazione eccessiva per qualcuno, altri trovano le azioni intraprese dalle autorità giustificate.
Il blocco dei siti con hashtag #SeaOfWhales, #BlueWhales, #WhalesSwimUpwards e #WakeMeUpAt420, così come #F58, e molti altri è già iniziato.
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