Per lo sguardo di Gesù lasciarono tutto e lo seguirono
“Egli lasciando tutto si alzò e lo seguì”: come è possibile?
Fu per l’amore che vide nello sguardo di Gesù
Questo articolo prova a far luce sulla scelta improvvisa di coloro che incontrarono Gesù e subito decisero di seguirlo. Secondo Andrea Palmentura questo impeto fu dato dallo sguardo di Gesù, lo stesso sguardo che si posa oggi su di noi.
Spesso in molti si chiedono cosa spinga uomini e donne di diverse età a lasciare tutto per mettersi alla sequela di Gesù. Per certi questa scelta sembra “folle”, per altri è “scomoda”, per alcuni è un “mistero”.
E per il chiamato cosa vuol dire? Paradossalmente potrebbe rispondere anche lui nello stesso modo. Questa scelta è folle, ma perché intrisa di follia d’amore per Cristo. E’ scomoda, ma perché implica scelte particolari e quotidiane non conformi alla mentalità del mondo bensì al Vangelo. Ed è un mistero, ma perché è un tesoro così grande, un progetto di sapienza così profondo da non riuscire a scandagliarlo tutto; quella sapienza di Dio che è “troppo alta ed io non la comprendo..” (Sal 136,8) dice il salmista.
chi ha visto Levi?
COMPRENDERE: è un passaggio che nel Vangelo della chiamata di Levi sembra mancare. “Egli si alzò e lo seguì” (Mt 9,9). Subito! All’improvviso! Com’è possibile?
Non possiamo sicuramente ricavare la risposta se fissiamo il nostro sguardo solo su Levi; ma se ci chiediamo: chi ha visto? Chi ha sentito? Chi ha scosso Levi tanto da fargli abbandonare subito la sua vita da pubblicano per viverla da discepolo, allora cominciamo a vederci più chiaro. Fu Gesù che “vide” un pubblicano.
Dio ci chiama e posa lo sguardo su di noi
Ed in primo luogo è questa la vocazione: Dio che ci chiama e che posa lo sguardo su di noi per chiederci di spenderci per lui. Levi fino a quel momento aveva imparato solo a far “spendere” agli altri molti soldi per alte tasse, ma non aveva ancora fatto esperienza dello spendersi per gli altri, e soprattutto per Dio.
La vocazione è passare dal banco delle imposte alla banca dell’amore; è investire un capitale per la vita eterna; è approvare il bilancio di tante grazie che Dio ha pronte per chi lo segue e si dedica interamente a Lui tanto da ricevere “cento volte tanto e la vita eterna” (Mt 19,29). E’ essere pienamente se stessi. Levi è diventato se stesso quando ha incontrato lo sguardo di Gesù e si è lasciato guardare.
sono veramente così speciale per Lui?
Perciò quando si comincia a comprendere? Quando si accetta di lasciarsi guardare da Gesù.
Quel “vide” ci interroga e ci tocca interiormente. Ci interroga perché ci fa chiedere a noi stessi: “E Dio quando mi guarda cosa vuole dirmi?”. Ci tocca nel profondo del cuore perché ci fa dire: “Tra tanti, lui sta veramente guardando e considerando me? Sono veramente così speciale per Lui?”
Possiamo facilmente domandarci allora: cosa doveva avere di così affascinante e bello Gesù tanto che i discepoli “lasciarono tutto e lo seguirono”? Con quali occhi li amava? Come li scrutava? Come era lo sguardo di Gesù?
guardami Signore
Allora possiamo dire che la vocazione è questione di sguardi, è guardare Dio, farsi guardare da Lui e dirgli: “Sì, accetto che nella mia vita tu mi possa guardare da innamorato, e accetto che questo sguardo duri costantemente e poi per sempre. Guardami Signore perché ogni volta che mi guardi io non posso fare altro che cedere alle tue richieste e alle tue chiamate”.
Se facciamo questo e soprattutto se ci mettiamo in ascolto e in spirito di contemplazione, vivendo secondo lo Spirito, la vocazione alla quale Dio ci chiama diventa chiara e diventa sicura, perché avrà il “visto” di Dio.
Il segreto per seguirlo è accorgersi dello sguardo di Dio e comprendere cosa vogliono dirci quegli occhi, e quali parole ci sussurra la sua voce nel cuore.
E allora anche noi, con Santa Teresa d’Avila potremo dire ai Levi che incontriamo nella nostra vita e che sono seduti sul banco delle imposte: “Mira que te mira” cioè “Guarda che Lui ti guarda”.
si è ricordato di me
Dirà infine il servo di Dio Mons. Antonio Bello che “in una turba sterminata di gente risuona un nome: il tuo. Stupore generale. A te non aveva pensato nessuno. Lui si! Più che «vocazione», sembra una «evocazione». Evocazione dal nulla. Puoi dire a tutti: si è ricordato di me. Questa è la vocazione: il tuo nome.”
E lo pronuncia davanti ai microfoni della storia.
Andrea Palmentura
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