Satana entrò in lui
Il demonio si incarna?
Non entrare noi nelle occasioni è il modo per non fare entrare lui in noi
Il presente articolo “Satana entrò in lui” è legato all’articolo pubblicato il 24 luglio 2016 dal titolo “La lotta eterna: Dio o Satana”
Quando scrissi del demonio, qualche puntata fa, un amico del sito scrisse dicendo che quanto letto era mezzo protestante. Il demonio – diceva – non può prenderci e toglierci la volontà, se no che fine fa il libero arbitrio? Avevo scritto infatti che quando uno è posseduto dallo spirito impuro compie peccati impuri, come spinto da questa irrefrenabile bramosia.
Rispondo: è chiaro che il demonio non può prendermi il cervello e sostituirsi a me totalmente. Se potesse farlo, lo avrebbe già fatto da un pezzo e noi uomini saremmo tutti già belli morti e dannati, da Adamo fino all’ultimo uomo di oggi che esista sulla faccia della terra. Egli è il tentatore. Se tu gli dai carta bianca egli ti induce al peccato. Ma è anche puro spirito: è come se avesse bisogno di te per agire e fare del male, se avesse bisogno delle tue gambe, delle tue mani, dei tuoi occhi per agire e continuare la sua ribellione e il suo odio. Il demonio entra in legione nei porci – che non hanno volontà di opporsi – e questi che cosa fanno? Corrono come impazziti: si buttano nel lago, si suicidano.
satana entrò in lui
Giuda Iscariota, nel momento in cui Satana entrò in lui, si alzò da tavola e se ne andò: non poteva più reggere il Santo di Dio… corse e chiamò coloro che dovevano catturarlo (Gv 13,27). Se Giovanni scrive che Satana entrò in lui significa che prima non era entrato, era esterno, come tentatore. Ma quando entra, cerca di prendere possesso di tutto di noi. Noi certamente possiamo resistere, non siamo i maiali dei Gadareni, ma purtroppo possiamo anche lasciar fare, per libero consenso di volontà, come fu per Guida, che era un uomo come me e come voi. Se accolgo Satana e lo lascio fare… addio.
satana ha bisogno dei tuoi occhi
Tempo fa un esorcista mi raccontava questo episodio. Una persona disturbata e in cura dall’esorcista, un giorno a Messa stette tutto il tempo con lo sguardo fissato sul sacerdote celebrante, ferma come un palo pietrificato. Di solito tale persona si agitava un po’ durante i vari momenti della Messa, ma quella volta rimase a fissare, come incantata, il sacerdote, che era nuovo, di passaggio. Al termine della Messa entrò in sacrestia e, senza dire in parola, tentò di aggredirlo. Con gli occhi di quella persona disturbata, il maligno “fissò” a lungo il sacerdote, lo guardò, e quando riconobbe in lui un vero uomo di Dio, volle picchiarlo. Satana infatti è cieco (vive nelle tenebre); per vedere ha bisogno dei tuoi occhi. Se tu glieli presti, egli li usa. Capito un po’ come funziona?
Morale: teniamo lontano Satana, con ogni mezzo. Nel recitare l’atto di dolore noi dichiariamo di voler fuggire le occasioni prossime del peccato. Le occasioni sono il luogo dove il demonio ci attende per poter in qualche modo “entrare” in noi. Non entrare noi nelle occasioni è il modo per non far entrare lui in noi.
Tisbita
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