2 novembre: festa dei defunti sono più vivi di noi
Il giorno 2 novembre, commemoriamo i nostri cari defunti, soprattutto con fiori e lumini. Ma servono veramente a loro o a noi?
I defunti hanno bisogno di altro
I defunti secondo una ideologia atea non sono altro che corpi morti, senza vita, corpi ormai divenuti come oggetti e destinati a consumarsi nel tempo fino a divenire polvere, e su questo non ci piove, siamo d’accordo, ma diventa tale perché l’anima lo abbandona; infatti è l’anima che dona vita al corpo. Ma gli atei non credono nell’esistenza dell’anima perché non credono in Dio e quindi nel Paradiso! Quanto errore c’è in questo pensiero! Infatti pensandola in questa maniera si dichiara automaticamente che l’anima non esiste. E come se esiste! Di prove ce ne sono davvero tantissime ma per noi che siamo cristiani, sappiamo benissimo che i defunti sono più vivi di noi.
Purtroppo tanti nostri cari defunti ci rimettono per colpa di questa ideologia atea, perché tanti finiscono in purgatorio e non ricevono l’aiuto necessario per accorciare la loro permanenza in quel luogo tremendo di purificazione.
Sant’Alfonso Maria De Liguori ne ha parlato ampiamente
Diceva il grande Santo Vescovo napoletano, che il Purgatorio è fatto di sofferenze e tormenti indicibili «il più piccolo dei quali sorpassa le più terribili sofferenze di questo mondo». Esso ci mostra la gravità dei più piccoli peccati, la purezza della città di Dio, la necessità della penitenza, la giustizia, la misericordia, la Santità di Dio vivo e vero.
Ora i defunti purtroppo vivono questa realtà, quasi tutti. Solo chi ha condotto una vita davvero meritevole, santa, ricca di misericordia verso il prossimo, piena di azioni di amore per il prossimo, piena di perdono per chi ha procurato dolore e odio… beh sicuramente non passerà per il purgatorio ma carissimi amici, chi più e chi meno, dobbiamo andarci se non faremo una vita di amore per Cristo e attraverso l’amore a Cristo, verso il nostro fratello.
Iniziamo dai nostri defunti
Il primo gesto di amore e carità per il prossimo, lo possiamo compiere proprio per i defunti, non solo nostri ma anche quelli che nemmeno conosciamo. Come? Ecco alcuni suggerimenti:
- Far celebrare una Santa Messa per un defunto o per le anime del purgatorio in generale. Per poterlo fare basta donare una piccola offerta al sacerdote e chiedere di celebrare una Santa Messa per un defunto nostro o una persona a noi sconosciuta ( alcuni compiono quest’opera di misericordia verso chi non conosce, basta leggere un manifesto dei morti che per la strada ce ne sono davvero tanti, prendere il suo nome e dirlo al sacerdote).
- Pregare ogni giorno per loro. Offriamo la Santa Comunione per un defunto o anima del purgatorio sconosciuta, oppure offriamo una decina di un mistero del Rosario.
- Compiere un’azione di amore, di carità, oppure una mortificazione, un fioretto, una penitenza in suffragio delle anime del purgatorio oppure per un nostro defunto.
Credetemi, ne avremo di benefici, perché un giorno il Signore nella sua grande misericordia, quando saremo in purgatorio, ci farà ottenere le stesse opere di amore che noi abbiamo fatto agli altri defunti. Pensiamoci perché i defunti sono più vivi di noi, e molto probabilmente in questo momento hanno bisogno delle nostre preghiere per poter andare in Paradiso.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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