La strada per arrivare alla vita divina
Gesù ci insegna a vivere la vita divina
Come è possibile accedere alla vita divina, alla vita di Dio? La via è una sola, il Figlio, che oltre essere verità e vita, è anche la via. “Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre” (1 Gv 2,23); “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna, chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita” (Gv 3,36). Il linguaggio è netto. Se non si passa da Gesù, non si va da nessuna parte.
Il motivo è semplice. Dio è Trinità, e solo il Figlio possiede il Padre, come solo il Padre possiede il Figlio pienamente. E’ la vita di Dio: non possiamo farci niente: questa è e questa rimane nell’eternità. Noi siamo nel Padre solo perché Egli ci ha donato il Figlio; e nello Spirito Santo (Pentecoste) anche noi poveri uomini, se accogliamo il dono di Grazia, veniamo come immessi, trasferiti, innestati, in Cristo, vivendo così la sua vita ed essendo partecipi delle sue prerogative.
Essere in Cristo
Si dirà che è possibile essere in Cristo anche se uno non lo sa, ed in effetti se in buona fede si vive la legge iscritta nei nostri cuori, come dice san Paolo nei primi capitoli della lettera ai Romani, si vive in Dio. Così anche le persone che mai hanno ricevuto l’annuncio cristiano possono essere non solo salve, ma anche vivere una vita divina luminosa, se appunto vivono secondo la coscienza illuminata che li spingere a compiere atti buoni e giusti. Ma rimane vera, lapidaria, fulminea, la parola della Scrittura: nessuno arriva al Padre se non attraverso il Figlio. Tutto il nostro problema è allora accogliere il Figlio e vivere la vita divina come Gesù ci insegna.
Come deve essere vivace, allora, il nostro annuncio aperto e franco del Salvatore! Gesù non è venuto a mettere a posto le cose del mondo. E nemmeno a portare la pace tra le nazioni (“Credete che sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione”, Lc 12,51), ma a farci vivere la vita divina tramite la remissione dei peccati, unico vero grande ostacolo tra noi e Dio. Ma questo “togliere i peccati” lo può fare solo Gesù. E’ necessario dire questo nome, sussurrarlo o gridarlo: “Non c’è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4,12).
Tisbita
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